Sabato 16 maggio, al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, è andato in scena il “Trio Contest”, questo concerto “concorso” tra le due formazioni di Enrico Zanisi e Claudio Filippini.
Se vi aspettavate (io no, assolutamente no!) di assistere a una gara tra le due formazioni e a un duello tra i due leader allora sarete rimasti delusi. Fin dalle prime note che abbiamo ascoltato, infatti, sì è compreso che l’occasione era quella di un incontro, di un confronto, di uno scambio di idee e di stimoli, e chi ha beneficiato appieno di tutto ciò è stato il pubblico, poco in verità, che ha avuto modo di godersi momenti di grande musica.
In principio i due pianisti hanno suonato un paio di improvvisazioni, integrando le rispettive idee, compensandosi e alternandosi. Poi i due trii hanno suonato insieme e di nuovo ci siamo goduti interplay e fair play.
La serata è proseguita a formazioni separate per tornare, come era logico attendersi, ad un gran finale tutti insieme.
Citazioni, divertimenti, lirismo, sound che passava dal cristallino (entrambi i pianisti hanno alle spalle un solido bagaglio classico) a momenti più sporchi, con accordi molto blues (il blues è sempre una musica che ricorda il grasso delle officine, se no che blues è?).
Poi i medley, brani che andavano da “All The Things You Are” a “Hello, Dolly” a (ma forse soffro di allucinazioni acustiche) a “Autumn Leaves” e “My Favorite Things”.
In principio i due pianisti hanno suonato un paio di improvvisazioni, integrando le rispettive idee, compensandosi e alternandosi. Poi i due trii hanno suonato insieme e di nuovo ci siamo goduti interplay e fair play.
La serata è proseguita a formazioni separate per tornare, come era logico attendersi, ad un gran finale tutti insieme.
Citazioni, divertimenti, lirismo, sound che passava dal cristallino (entrambi i pianisti hanno alle spalle un solido bagaglio classico) a momenti più sporchi, con accordi molto blues (il blues è sempre una musica che ricorda il grasso delle officine, se no che blues è?).
Poi i medley, brani che andavano da “All The Things You Are” a “Hello, Dolly” a (ma forse soffro di allucinazioni acustiche) a “Autumn Leaves” e “My Favorite Things”.
È scivolata via in fretta questa serata e, dai volti di Claudio ed Enrico alla sua conclusione, direi che essi stessi sono rimasti soddisfatti di questo primo esperimento. Dunque il cammino di questi due artisti prosegue, grazie anche al loro talento e alla professionalità e duttilità dei propri collaboratori.
Marco Lorenzo Faustini.
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