A me voi italiani state sulle balle e non è un caso che due membri su quattro della mia famiglia siano nati all'estero. E l'estero (non sto a specificarvi neppure quale, dato che si tratta di affari miei) rappresenta per me l'unica via di uscita (non di fuga) rallentata solo da pochi vincoli familiari.
Voi italiani siete ipocriti. Vi strappate i capelli se uno dice "cazzo", ma poi se quello stesso vi svaligia casa, pezzo a pezzo, siete molto accondiscendenti ed anzi lo aiutate pure ad impaccare la cristalleria affinché la possa portare via con comodo.
Voi italiani siete conservatori. E non dico di destra, o di sinistra, o di centro. Lo siete tutti, indifferentemente. Il cambiamento vi uccide perché siete talmente abituati a nuotare nel vostro stagno d'acqua putrefatta che siete ormai convinti che tutto il resto dell'universo sia composto della vostra stessa melma. La vostra anima meschina è ben descritta da un acquitrino.
Voi italiani non avete mai compreso la democrazia. La democrazia è difficoltà, è mettersi in discussione, è dialettica, compromesso ma è anche, se essa è sana, una decisione che si prende a maggioranza, con tutti i rischi del caso. Non avendo nessuna forma di intelligenza la vostra dialettica politica si esaurisce nel deridere l'avversario perché indossa i calzini bianchi. E questo rappresenta il massimo del vostro sforzo intellettuale.
Voi italiani cercate sempre l'Uomo della Provvidenza. Quello che vi propone le soluzioni semplici, scontate, banali. Per voi italiani pensare è sempre uno sforzo troppo impegnativo. Voi amate buttare il sasso nello stagno (e dunque, visto che ci galleggiate, finite per tirarvelo in testa). Ma mai e dico mai sapete prendervi una responsabilità. Il luogo comune, la battuta (copiata ed incollata, non certo farina del vostro sacco) sostituisce qualsiasi scambio di idee. E se qualcuno prova a proporvi anche solo un dubbio non potete che deriderlo.
Voi italiani parlate tutte le lingue, dato che non ne conoscete nessuna. Voi italiani andate all'estero ma non capite mai nulla di nulla. Non capite di essere, ormai, una barzelletta vivente, una vignetta satirica piazzata sulla quarta pagina di un giornale di provincia. Ridete, sempre e dovunque, senza sapere di essere voi lo zimbello, lo scherzo della natura.
Per voi italiani, dal giovane all'anzianotto, tutto è dovuto. I diritti sono acquisiti: allo sciopero selvaggio, alla pensione giovanile, alla rendita vitalizia, al posto fisso, alle cure sanitarie. Quanto meno avete lavorato quanto più vi sentite tronfi e sicuri di voi. Quanto meno avete studiato quanto più vi percepite dotti ed eruditi.
Perché voi italiani, alla fine, siete soddisfatti. Tutto finisce a taralli e vino (ma i taralli e il vino o sono d'importazione cinese oppure, se locali, nascono da terre avvelenate). E dunque buon appetito, miei concittadini.
Spero che i vostri ragazzi, ma quelli giovani veramente, non i quarantenni imbolsiti che continuate considerare come futuri premi Nobel o talenti incompresi, vi abbandonino qui, a morire tristi e soli. Magari con un politico in disarmo ad allietare, con qualche barzelletta sporca, i vostri ultimi giorni.
Buonanotte.
P.S. La foto, trovata su Google, si riferisce ad una discarica abusiva a Gragnano (NA) il paese della pasta.
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