2017/03/07

Jacopo Ferrazza "Rebirth"





Al solito vi propongo un po' delle mie considerazioni anarchiche.

Intanto questo CD metta a tacere, per l'ennesima volta, tutti quei contrabbassisti che si lamentano del loro ruolo marginale. Lo sapete di essere indispensabili, ma vi piace che questo concetto venga ribadito più e più volte. Tempo fa, nel corso di una piacevole intervista con un direttore d'orchestra appresi che "con una buona sezione di contrabbassi si è già a metà dell'opera" e questa affermazione mi lasciò piacevolmente stupito.

E se questo ragionamento vale per la musica classica figuriamoci per il jazz!

E dopo questa inutile premessa veniamo a Rebirth.

Jacopo Ferrazza (1989), contrabbassista e compositore, si cimenta nella sua prima prova da solista ed il risultato è un CD ricco di spunti e di emozioni.

Non è un ascolto facile, lo dico subito, ma non si può negare la ricchezza dei contenuti, nè l'interplay tra i tre musicisti (Stefano Carbonelli alla chitarra e Valerio Vantaggio alla batteria). Bordeggiando tra accenni melodici e soluzioni ritmiche complesse (con una netta prevalenza di queste ultime) la musica che ne risulta è un buon compromesso fra fruibilità e tecnica. Si apprezza la capacità di controllo dei materiali giacché ogni qualvolta le cose rischiano di farsi troppo cerebrali ecco che arriva una sorta di richiamo che riconduce il tutto a brillante risoluzione/conclusione.

Non siamo di fronte, dunque, a quell'odiosa musica che "si suona addosso". No!

I brani risultano molto differenziati fra loro ed anche le sonorità si muovono molto, dal lirismo più rarefatto fino a una certa isterica aggressività. Ma forse è proprio il brano finale del CD, Rebirth appunto, che con i suoi 10' di durata compendia tutte queste caratteristiche realizzando un ardito affresco di intenzioni tanto divaricate tra loro, ma con un flusso delle idee che scorre, intuizione dopo intuizione, rendendo l'ascolto veramente stimolante.

Veramente un bel lavoro e complimenti ai tre bravissimi musicisti che lo hanno realizzato.

Marco Lorenzo Faustini, 2017

P.S. Sul finale di Rebirth si ascolta pure il tema suonato dal piano... oppure comincio ad avere le 'allucinazioni acustiche'? Fatemi sapere!










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