Ho scritto spesso sui lavori di Claudio Filippini e, senza sforzo alcuno, ne ho parlato bene
(trovate in fondo a questa recension i link ai precedenti articoli... carta
canta!).
“Overflying” è un
CD per piano solo: una sfida, dunque, che per tanti pianisti ed interpreti si è
rivelata un boomerang. In più di
un’occasione grandi artisti del tutto a proprio agio in formazioni più o meno
ampie si sono ritrovati a soffrire di fronte al terrorizzante panorama degli
ottantotto tasti in attesa… e nulla intorno. Vediamo come è andata.
Voilà è un inizio
bruciante, di tecnica e gusto, ricco di variazioni, sfumature, dove non mancano
i respiri giusti, le scale deliziosamente ‘fuori’ accordo, che generano quella
piacevole sensazione di aspettativa e di attesa. Non poteva iniziare meglio…
ascoltare per credere.
El Noi De La Mare
è la ripresa di un tema natalizio catalano, pieno di dolce malinconia, reso
famoso dalle interpretazioni di Andres Segovia (chitarra) e José Carreras
(voce). Da buon jazzista Claudio prova, con successo e senza tradirne
l’ingenuità primaria, a dare un maggior spessore armonico a quella che in fondo
non è che una cantilena.
Haze (Ma perché
ti ostini a scegliere questi titoli in inglese? Foschia non ti piaceva? Non è
più musicale? Bah…). E’ un tema che sta a metà tra il primo ed il secondo, con
momenti più tecnicamente impegnativi ed altri più rilassati. Del resto la
foschia è uno stato dell’anima, ed è giusto che la sua rappresentazione in
musica sia poliedrica, complessa ma sempre un pochino melanconica.
Tales Of The Old
Grandmother: qui siamo di fronte ad una bella pagina, con un mood tipicamente narrativo, del compositore
russo Sergej Prokof'ev (1891-1953). Ma il nostro Eroe ci regala spesso qualche
spunto dalla musica classica. E perché no?
Veniamo alla Phantom
Zone. Chissà se il titolo si riferisce alla prigione virtuale dei fumetti
della DC Comics. Certo che il brano è come sospeso in uno spazio intermedio, di
inquietudine… bello e dannato?
Con la sonata “K
135” e la successiva “Impro K 135”
ci addentriamo nel magico mondo di Domenico Scarlatti (1685-1757) che per gli
amanti degli strumenti a tastiera rappresenta un punto assoluto di riferimento.
Dopo l’interpretazione canonica segue un’improvvisazione jazzistica (termine
riduttivo) dedicata alla medesima sonata.
Le Tombeau De
Couperin – Forlane. Eccoci a Maurice Ravel (1875-1937) in una suite
dedicata al grande compositore francese. La Forlane (friulana?) era una danza
molto popolare, ma la scrittura di Ravel si lascia andare su tutt’altra deriva
che poco o nulla ha della forma musicale originaria. Il buon Filippini
interprete senza confini. Bravo.
Mentre dormi:
un pezzo dolce (non sdolcinato!) che riposa su accordi e progressioni distese e
rilassanti. Una ninna nanna intima come una storia della buona notte.
Ed ora: Beethoven: Opera
27 N. 2 Di solito le signorine di buona famiglia ci propinano, con occhi
sognanti, l’adagio sostenuto che
della sonata, detta “Chiaro di Luna” è il primo movimento. Claudio ci propone,
invece, il secondo movimento che è un allegretto.
Un’esecuzione asciutta, analitica, filologica. A voi l’ardua sentenza!
Impro
Mozart/Beethoven: qui siamo deliziati da una serie di variazioni su tema,
un’altra prospettiva di vedere spunti e temi classici con gli occhi di un
pianista che ha familiarità con un gran lavoro di ri-armonizzazione. Le due
anime del nostro Eroe si guardano e si incontrano felicemente.
Non ho capito se Via
Andante sia un brano originale di Claudio oppure un tema popolare (io non
lo conoscevo, anche se mi ha ricordato un po’ la bella “Odeon” di Ernesto
Nazareth e Vinicius de Moraes, ma forse ho le traveggole).
Conclusione: Overflying
è veramente un bellissimo CD, una riuscita prova di eleganza e di stile, con
molti spunti dalla musica classica e non poche improvvisazioni e temi
originale.
Complimenti di cuore!
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