Precisiamolo subito: Red Cloud, di Dario Chiazzolino è un gran nel lavoro, suonato bene da musicisti
di grande ed indiscussa professionalità. L’ultima fatica del chitarrista torinese
è realizzata con la collaborazione di una
band di tutto rispetto, nomi che si
commentano da soli: Dominique Di Piazza
al basso, Mahnu Roche alla batteria
ed Antonio Faraò al pianoforte.
Si tratta di materiale molto ben presentato,
dove le doti di virtuoso del band leader
sono messe in grande evidenza. Trattandosi di musica strumentale essa tende, e
forse è il suo vero limite, ad un eccesso di tecnica, soprattutto da parte del
duo Faraò/Chiazzolino, che rischia, in qualche caso, di omologare i brani e
renderli troppo simili a sé stessi.
E’ comunque un CD assolutamente
piacevole da ascoltare, ricco di stimoli e che farà la gioia di tutti gli
amanti del progressive jazz per non
parlare di quei musicisti che troveranno, nei temi proposti e nelle
improvvisazioni sviluppate, ottimo materiale di studio anche per via di una sezione
ritmica estremamente sensibile e ricettiva degli spunti offerti dai solisti.
Chi vi scrive, ma è questione di
puro gusto personale, predilige i brani caratterizzati di una personalità più
marcatamente melodica, riconoscibili, dunque (è il caso, ad esempio di Twelve Colors). Alle volte, credo, è
preferibile lasciare maggior respiro scegliendo di suonare qualche pentatonica
in meno e qualche pausa in più. Anche sulle scelte metriche i nostri amici non
scherzano: autentiche sfide ritmiche su tempi dispari che si risolvano in temi
e soli estremamente fluidi e senza forzature.
Una considerazione finale sugli ultimi
due brani: una versione molto personalizzata del davisiano Solar ed poi Starry, tema
che ci porta su un piano lirico del tutto inaspettato, a riprova della personalità
poliedrica di questo musicista. Complimenti sinceri a tutti!
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