2012/11/10

Il 25 luglio della nostra ignavia




Qualche giornalista un po' attempato ed anche bontempone, se vogliamo, si è divertito a definire lo scorso incontro ai vertici del Popolo della Libertà, con lo scontro tra il suo fondatore e leader carismatico Silvio Berlusconi ed il delfino (un po' sdelfinato) Angelino Alfano, come il "25 luglio del signor B.".

Siccome mi piacciono i numeri ma inseguo anche le intuizioni (che sono fatte di una sostanza perfino più sottile ed ineffabile) ho provato a fare qualche indagine.

Che cosa volesse indicare il giornalista con l'espressione "25 luglio" non lo sapeva nessuno. Del resto provate a chiedere in giro: perchè via "XX settembre" si chiama così, perchè sul Lungotevere, nei pressi della Sinagoga, c'è un largo intitolato "16 ottobre", per quale ragione Manzoni compose una poesia (pessima, per chi vi scrive) chiamata "il 5 Maggio", perchè nel film "Mediterraneo" una delle battute più felici è "ma non sapete niente? c'è stato l'8 settembre?" e l'altro risponde, basito "ma che c'entra? tutti gli anni viene l'8 settembre, ed anche il 9 e il 10...".

Forse questo modalità di citare, metonimicamente, una data per un fatto importante è ormai condannata ad un ineluttabile declino. Oppure la Storia è talmente costellata di date per cui, come i Santi della Chiesa cattolica hanno intasato i 365 giorni del calendario, anche gli eventi sono ormai pericolosamente assiepati.

O forse perchè la Storia non interessa più nessuno. Come tante altre cose. Forse perchè viviamo un presente talmente sommerso dai fatti, dalle news, dalle informazioni, che tutto finisce per avere lo stesso significato, ovvero nessun significato.

E dunque le date, i luoghi, le persone vengono risucchiate in un gorgo entropico, un brodo primordiale senza nè memoria nè coscienza.

Anche l'11 settembre è, per molti, un giorno come un altro.
Comunque, giusto per la cronaca:

Il 5 maggio del 1821 muore Napoleone Bonaparte e il buon Manzoni ne approfitta per farci il suo pistolotto sul "sic transi gloria mundi"

Il 20 settembre 1870 i Bersaglieri, attraverso la "breccia" attaccano le truppe pontificie ed entrano trionfalmente (si fa per dire) in Roma (per fortuna che la Porta Pia, michelangiolesca, viene volutamente risparmiata dalle cannonate).

Il 25 luglio del 1943 la cosiddetta Mozione Grandi depone Benito Mussolini decretando la fine del regime fascista.

L'8 settembre del 1943 viene firmato l'armistizio. L'Italia si tira fuori dal conflitto contro "la soverchiante potenza avversaria" . E, visto da altra prospettiva , si compie quello che Churchill definisce il più grande tradimento della Storia militare.

Il 16 ottobre 1943 è la data della deportazione dal Ghetto di Roma di 1022 ebrei verso il campo di concentramento di Auschwitz. Ne torneranno soltanto 17.

Se poi non sapete cosa sia successo l'11 settembre del 2001 è meglio che vi mettiate a ripassare un po' di storia contemporanea. Questa neppure io, che sono buono, ve la perdono.

Un fraterno saluto a tutti dal LobetaBlog.





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