E’ un po’ che sono fuori dal mondo. E non ne sento affatto
nostalgia. Stare fuori dall’Italia, poi, ha sul sottoscritto un effetto
benefico. Non che all’estero manchino i problemi, non che non si scorgano le
tante e sofferte contraddizioni… ma il dibattito culturale, politico di questa
nostra classe dirigente è di un livello così squallido che provoca un senso di
soffocamento.
Ma andiamo per ordine: il nostro è un Paese per vecchi. E
vecchi che non mollano: da Napolitano a Monti, da Berlusconi a Carraro. Non
fosse moribondo vedrei bene anche Andreotti. Semplicemente questa gente non
schioda.
Il nostro è un paese per privilegiati. E i privilegi non si
toccano. Tutta la politica del governo Monti è andata o ad accrescere i carichi
fiscali o a rendere più dura la vita di chi tutte le mattine si alza presto e
va a lavorare. Magari in autobus. Voglio vedere se caleranno le pensioni d’oro,
il numero e gli stipendi dei parlamentari, le provincie.
E la guerra in Afghanistan? Ormai siamo lì da un decennio,
che dite, può bastare? I finanziamenti ai partiti? E quelli ai sindacati? I
giornali a spese del contribuente? Possibile che dobbiamo finanziare “Il
Campanile” dell’ottimo Mastella? La pensione di migliaia di euro del compagno
Bertinotti?
E la scorta a Calderoli? La scorta a Fini? La scorta a
Bocchino, dico a Bocchino?
E la trattativa Stato – Mafia, che prima non si poteva
neppure sussurrare? E’ bastato intercettare Mancino che subito si è scatenato
il putiferio, con tanto di anatemi dal Colle. Ve l’ho detto: sono vecchi e non
schiodano.
Possibile che si pensi di investire miliardi in opere di
dubbia utilità (ponti, tunnel e via dicendo) quando il territorio frana, gli
acquedotti sono pieni di buchi, le coste si sbriciolano e gli edifici pubblici,
compresi i più recenti, vengono giù alla prima scossa di terremoto.
Ve lo dico sinceramente: vivrei meglio in un Paese senza
Bersani, senza Cicchitto, tutti praticoni della politica. Che hanno spianato la
strada ai Berlusconi e alle sue mignotte di regime. Se perfino un comico riesce
a mettere in crisi questo baraccone significa che ha ragione il comico. Che le
contraddizioni sono travi nell’occhio. E non si può più ignorarle. Forse Grillo
sarà pure “fascista” come lo definisce Bersani, ma lui replica con “ci vediamo
in Parlamento”. Non dovrebbe suonare come una minaccia, il Parlamento, per i
compagni democratici. O è meglio trovarci a casa di Gelli?
Nessun commento:
Posta un commento