2011/06/26

Remember Pavarotti A Night At The Opera


Remember Pavarotti
A Night At The Opera
Auditorium della Conciliazione
Sala del Coro
Roma, 25 giugno 2011

Pervin Chakar, soprano
Alessandro Scotto di Luzio, tenore
Fabio Montani, pianoforte

L’invito ad assistere a “Remember Pavarotti” mi giunge, del tutto inaspettato, nel pieno della sacra siesta del sabato pomeriggio. Però la tentazione è forte, e poi mi attira l’idea di ascoltare un po’ di belcanto e, soprattutto, questi due giovani interpreti: Pervin Chakar ed Alessandro Scotto di Luzio.

La cornice è prestigiosa: la Sala del Coro dell’Auditorium della Conciliazione dove, prima del concerto, si può visitare la mostra dedicata all’indimenticato Luciano. Molte foto, molti costumi di scena ma, ancor più interessante, la bellissima selezione di lettere, alcune anche toccanti, di ammiratori, di amici, di personalità dello spettacolo, della politica, della cultura. Da Kofi Annan a George Bush, dal Dalai Lama a Gianni Versace, da Bono a Sting.

Per qualche misterioso arcano noi italiani ci rendiamo, a volte, poco conto dello straordinario patrimonio che c’è nella nostra storia. E Luciano Pavarotti, sia detto senza retorica, è stato, oltre che altissimo interprete, anche un vero e proprio ambasciatore della nostra cultura. E se anche alcuni puristi hanno avuto da ridire su alcune scelte artistiche, non c’è dubbio che se oggi tanti giovani conoscono “Vincerò” è anche, e soprattutto, merito suo. E non è poco.

Alle 20:00 in punto il maestro Montani siede al piano e Pervin ed Alessandro iniziano il loro recital. E per un’ora abbondante ascoltiamo una bellissima sequenza di arie, da “L’alba separa dalla luce l’ombra” di  Francesco Paolo Tosti a “O mio babbino caro” di Giacomo Puccini. E poi Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Traviate e Boheme, Montecchi e Capuleti.

Un repertorio così, di successi che hanno emozionato il mondo, rischia di divenire un vero boomerang se non è interpretato più che bene. Ed i nostri due giovani eroi, complice il nitido pianismo di Montani, sanno farlo con lo spirito giusto, con garbo ed umiltà, senza sconfinare, sapendo anche cambiare rapidamente registro espressivo, dal lirismo dell’ “Elisir d’Amore” alla complicità dei duetti di “Musica proibita” o di “Tu che m’hai preso il cuore”.

Più espressivamente matura la giovane cantante turca (ma da anni in Italia), più spontaneo ed accattivante il bravo Alessandro, sta di fatto che ci trasportano, nella difficoltà di un recital di nudi piano e voce, e perciò senza rete, in un tempo passato che, in qualche modo, si fa rimpiangere. Il loro entusiasmo riesce, comunque, a trasformare questi vecchi spartiti in nuove e vitali emozioni trasmettendole che ricambia con entusiasmo.

Grazie di cuore a tutti,

Marco Lorenzo Faustini



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