Plaudo all'idea di sottoporre gli immigrati che richiedono un permesso 'lungo' di soggiorno ad un test sulla comprensione del nostro amato italiano.
E' bello, è giusto, è doveroso che badanti, muratori e braccianti si cimentino con la lingua che fu di Dante e di Petrarca.
Sarà anche estremamente interessante analizzare le statistiche che da questi test emergeranno: in quale punto i nostri immigrati "non comunitari" (1) avranno rischiato il collo, scivolando, che so io, su una sineddoche, oppure naufragando miseramente sul Capo Horn (o meglio sul Capo Passero, visto il contesto italico della prova) di un'ardita metafora da loro non pienamente afferrata.
Vi dirò di più: estenderei il test a tutti, dalla maggiore età in poi, coloro che risiedono, stanziano, pascolano e vegetano entro i confini nazionali.
Sarebbe estremamente istruttivo, anche in questo caso, confrontare i risultati, i punteggi riportati dai nostri amati senatori, dei nostri graditi deputati, dei nostri consiglieri regionali, comunali, circoscrizionali, rappresentanti delle comunità montane, gli ufficiali dell'Arma, i generali della Finanza.
Già che ci siamo mi allargherei a qualche domandina di Storia nazionale, di geografia, di usi e costumi.
Qual' è il più grande lago d'Italia (facile... lo dice il nome)? Qual' è l'unica regione italiana che non è bagnata dal mare (attenti al tranello)?
Ma si, forse sarebbe ora di rimettersi tutti sui banchi di scuola, sempre che dopi i vari tagli e ritagli, ne resti ancora qualcuno, di banco.
Oppure la gloriosa riforma Gelmini imporrà di portare da casa, oltre alla cancelleria, ai quaderni, alla carta igienica anche una seggiola e un tavolino. E questo spiegherebbe la presenza, sul suolo italico, del falegname algerino, o del suo collega ecuadoregno.
Alla fine, incredibilmente, il conto torna. E la lungimiranza dei nostri politici, anche in questo caso, non può che suscitare in noi ammirazione e rispetto.
LobetaBlog
2011-01-17
(1) Mi sfugge il perché se sei bulgaro oppure lituano il test ti venga risparmiato. Il fatto che questi Paesi appartengano alla Comunità Europea non implica che - di fatto- tutti gli abitanti conoscano tutte le lingue. Del resto, detto tra noi, come siete messi con il bulgaro? E con il lituano, va meglio?
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