2010/04/05

Insomma...

... leggendo i giornali facilmente si evince che il problema, ovvero la madre, il padre e pure il nonno di tutti i problemi non è rappresentato da disoccupazione, crisi economica, debito pubblico alle stelle, corruzione dei pubblici amministratori, mancanza di prospettive per i giovani...

No, niente di tutto questo: il problema dei problemi è costituito dalle intercettazioni telefoniche e dalla violazione della privacy dei cittadini di questo Belpaese.

Io in effetti mi sento spiato da magistrati che non vedono l'ora di ascoltare, attraverso una serie di microfoni e sensori, quando dico alla mia amata consorte che stasera mi piacerebbe mangiare, che so io, una fritturina di calamari o due "sarde in saor".

Penso all'interesse che potrebbe avere un pubblico ministero nel frugare, fra i milioni di messaggini il mio "studia il latinio sennò ti faccio ingoiare il Castiglioni e Mariotti" a mio figlio che passa troppo tempo a godersi la stagione degli amori...


Ma la bomba sarebbe, che so io, interecettare la chiamata di una mia vecchia compagna di scuola, ormai un pochino sovrappeso -come il sottoscritto- che mi fa delle avance (o viceversa, per amore di simmetria).

Per i giudici, per definizione impiccioni, corrotti e comunisti, sarebbe come aver incontrato un filone d'oro zecchino.

E dunque, amici carissimi, prepariamoci a combattere per la nostra privacy, ad evitare che la nostra lista della spesa sia pubblicata su qualche giornaletto di periferia ("otto costatine d'agnello, una scatola di tonno al vapore, del latte UHT e fazzoletti di carta..."). La stampa di materiale del genere costituirebbe, senz'ombra di dubbio, una certa violazione della Sicurezza Nazionale.

Stiamo dunque pronti a scendere in piazza, a combattere come novelli Alberto da Giussano. Non ci chiamammo, noi, con sommo orgoglio, il Popolo della Libertà?

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