2007/06/22

Profeti inascoltati


Dopo Cassandra vorrei parlarvi, carissimi, di Laocoonte. Anch'egli figlio di Priamo ed Ecuba, sovrani di Troia o "Ilio" (da cui il nome dell'epica Iliade). Anch'egli veggente ed anch' egli destinato a non essere creduto giacchè è assai vero il motto che nessuno è profeta in patria.
Immaginate la scena: dopo dieci anni d'assedio la flotta Achea (greca) è scomparsa, volatilizzata. Per la prima volta, dopo mille battaglie, dopo lutti, pianti, separazioni, disperazione i Troiani possono uscire sulla loro spiaggia, contemplando l'orizzonte.
Il cavallo di legno, enorme, lasciato dai Greci proietta un'ombra minacciosa. Ma è molto umano il desiderio di pensare che il pericolo sia cessato. A nulla valgono le grida dei profeti inascoltati. Laocoonte grida, come Cassandra: "Temo i Greci, anche quando recano doni". E scaglia una lancia verso il ventre dell'animale.
Il dubbio assale il popolo di Troia. Che fare? Portare il cavallo dentro le mura, considerandolo un dono di riparazione, un'estremo atto di pentimento, di scusa? Lasciarlo lì, sulla sabbia bianca, a perenne memoria? Bruciarlo come segno di estremo disprezzo per un nemico rivelatosi, alla fine, pavido e vile?
Ma è Poseidone, il dio dalle mille amanti, dai mille figli, e che da sempre parteggia per gli Achei a far sorgere, dalla schiuma del mare, due serpenti che afferrano il profeta ed i suoi figli e li trascinano nelle acque.
Ecco, comprendono i Troiani, il segno che il profeta sbagliava e per questo è stato punito.
Che la festa cominci, la guerra è finita, portiamo il cavallo in trionfo tra le mura della città amata!

2 commenti:

sdn ha detto...

se non ricordo male fu Atena (che tifava Gracia) a far fuori Laocoonte che era sacerdote di Poseidone. Poseidone e Apollo costruirono le mura di Troia e sempre che non ricordi mali erano dalla parte dei Troiani.

Poi su wikipedia dicono altro, ma non mi fido.

lobeta (mlf) ha detto...

caro Rumenta, a volte ci somigliamo tanto che mi confondo per te...