2008/01/03

La Crociata Infame


anno 1198

Lotario da Segni, da poco eletto papa col nome di Innocenzo III, emana un'enciclica che richiama i cristiani alla liberazione di Gerusalemme.

La precedente crociata, detta "dei Re" è finita male e la Terra Santa è ora nelle mani della dinastia curdo-musulmana degli Ayyubudi.

Ma il contesto non è tra i più favorevoli. Francia ed Inghilterra in guerra, Riccardo Cuor di Leone che va a morire proprio nel 1199. Ma, complici il torneo tenutosi ad Ecry-sur-Seine e le infervorate predicazioni di Folco da Neuilly (predicatori infervorati non fanno mai difetto a Santa Romana Chiesa) si decide di partire.

Viene prescelto per il comando Teobaldo di Champagne (che però il Signore chiama a Sè -ci auguriamo a superiori incarichi-), e dunque è a Bonifacio di Monferrato che spetta l'onore e l'onere di guidare la spedizione.

L'idea è di arrivare a Gerusalemme via mare (come a suo tempo suggerito dal Cuor di Leone) ; ma e a chi affidarsi per il trasporto?

Ed ecco che entrano in scena il doge di Venezia Enrico Dandolo (anziano e cieco ma molto sveglio) ed e la sua controparte nell' affare: il maresciallo Goffredo di Villehardouin.

Il Doge è disposto a trasportare sulla flotta Veneziana i 4500 cavalieri, i 9000 scudieri e i 20000 fanti. Il prezzo pattuito è di 85000 marche imperiali d'argento più la fornitura, da parte della Serenissima, di 50 galee di 'copertura' (ma i Veneziani si sarebbero tenuti la metà di quanto conquistato).

Beh, direte voi, allora si va?

Si, si parte, ma a Gerusalemme i nostri baldi eroi non giungeranno mai. Prima si fermeranno a conquistare Zara e poi, en-passant, daranno l'assalto a Costantinopoli.

Il saccheggio durò due settimane, tra infiniti orrori e violenze. Il bottino enorme (si pensi ai cavalli di San Marco o all'icona della Nicopeia, ancora presso la Basilica veneziana).

Ma a cosa fu dovuto questo 'dirottamento'? E come fu che la "guerra all'infedele si tramutò in guerra tra cristiani.

Le due chiese, già divise dallo scisma del 1054, non si riconciliarono più. Per un incontro tra il Papa ed il Patriarca di Costantinopoli e l'abrogazione delle reciproche scomuniche si dovrà attendere il 1964. (papa Paolo VI ed Atenagora I).

Se vi interessa il tema leggetevi la "cronaca in diretta" scritta dallo stesso Goffredo di Villehardouin "La conquista di Costantinopoli". Avvincente.

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