2007/12/10

rileggendo Flaubert


Di nuovo all' "Educazione Sentimentale"; bello ma lontano dalla perfezione di "Madame Bovary". Troppa "tesi", nel romanzo, o meglio troppo evidente la tesi sottostante.

Scrive Flaubert dopo la guerra con la Prussia, accusa una generazione, quella postnapoleonica, di aver vissuto sugli allori. Gli amori di Federico sono metafore. E' ambizioso, Federico, ma molle. E' poco virile, in fondo, senza ideali, senza nerbo, senza una vera passione.

Federico è, a scavare, un personaggio vuoto, senza talento, con vaghe ambizioni artistiche, che vaga trascinato dalla corrente...

Pesa la sconfitta di Sedan, la nazione umiliata, Parigi stuprata dalla truppe prussiane.

Soffro una traduzione non certo fluida (e pensare che Flaubert tardava tre giorni 3 a scrivere una pagina per ottenere un perfetto filo narrativo!)

E' così, amici, soffro ma tiro avanti.

E come dice Tommaso da Kempis "Sempre ho cercato la pace, ma non l'ho mai trovata se non in un angolo, con un libro"

Abbracci.

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