2007/11/15

Quello che sei veramente, quello che vuoi


Ho lavorato di bisturi, ultimamente; sulla mia anima, intendo.

Recido meticolosamente parti di me delle quali posso fare tranquillamente a meno; è un'attività che un tempo svolgevo saltuariamente, ora su base quasi quotidiana.

E' un po' doloroso, recidere parti di noi stessi. Ci siamo attaccati, non c'è che dire. Eppure una volta che ne siamo liberati ci sentiamo più leggeri, più liberi.

Via le false certezze, via le fiabe che ci raccontiamo pur sapendo che si tratta di solo di patetiche (e spelacchiate) bugie, di alibi che non reggono.

Ecco cosa non sopporto: che siamo così austeri, rigorosi, cinici, rapidi, implacabili ed impietosi quando si tratta di valutare l'operato altrui.

Ed in cambio nei confronti di noi stessi tanta tanta tolleranza, tanta accondiscendenza, dosi sconfinate di autocompassione.

Stiamo attenti alla quantità di zuccheri per non ingrassare, ma la nostra anima è iperglicemica.

In altre parole: non sappiamo affatto chi siamo tanto siamo abituati a mascherarci.

Corpi posticci, foto ritoccate, anime tarocche.

Con una conseguenza: non sapendo chi siamo non riusciamo a comprendere neppure cosa vogliamo. Cosa vogliamo veramente.

La nostra vita diviene una domenica al centro commerciale, cercando una felicità che non si può comprare, alla ricerca del grande affare, dell'imperdibile occasione.
Ogni scusa è buona per rimandare l'incontro con lo specchio. Quello che riflette la nostra anima, intendo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero che si tende ad essere molto tolleranti con se stessi e poco con gli altri. Un giro di bisturi ogni tanto e un'occhiatina allo specchio non possono fare che bene ma chi è troppo duro con se stesso vive molto male e può anche FINIRE male. Credo.

sdn ha detto...

A me è bastato sostituire gli specchi di casa. Li ho messi di legno.

Scherzi a parte, alla fine, invece del bisturi, preferisco essere più intransigente con me che verso gli altri.

Non so se è un atteggiamento sano o che paga, ma per ora funziona.

Anonimo ha detto...

orcamiseria, meglio di Sai Baba.