2007/11/27

Modelli da ammirare (da lontano!)


Modelli da ammirare nel mondo dell'arte ne ho a palate.

Ad esempio Bill Evans, Lyle Mays, Keith Jarrett o Bobo Stenston sono musicisti che ammiro.

Ne apprezzo la loro ricerca della bellezza, il cammino che hanno percorso, il loro stile, le svolte che hanno saputo dare alla propria arte.

Lo stesso può dirsi, nel campo della letteratura, per Flaubert o per Tolstoj.

Ma se avessi (o avessi avuto) la possibilità di frequentarli, come li avrei giudicati?

L'autore di "Madame Bovary" era un meschino, misogino, 'sperimentava situazioni' con le sue amanti solo per avere materia viva da inserire, catapultandola a pie' pari, nei suoi capolavori.
In fondo un vile sfruttatore di emozioni femminili, no?

Jack Kerouac, quello di "On the road", dei viaggi in lungo e in largo per gli States su vagoni merci, in realtà visse tutta la sua esistenza a casa con la madre. Che squallido.

Walt Withman era un impiegato di mezza tacca, pur avendo creato una poesia che è un inno alla libertà, alla vita nella natura, alla neve che cade nei boschi silenziosi...

Michelangelo era avido, attaccato al danaro. Morto nella sua tana, presso la Suburra di Roma, gli trovarono una dozzina di camicie di seta che non aveva mai indossato "per paura di rovinarle". Pietoso.

E Bill Evans, il pianista? Un'esistenza angosciata, il padre con grossi problemi di alcolismo, il fratello suicida. E problemi di droga per tutta la vita. Eppure metto un CD di Evans, tre accordi e, magicamente, mi ritrovo a seguire una pura lezione di eleganza.

Ma forse è meglio così: è l'arte che sopravvive, eterna e bellissima, come un raggio di luce. E le meschinità umane pian piano spariscono, portate via dalla corrente pietosa della Storia.

Magari Omero era, a conoscerlo bene, un personaggio del tutto insignificante. Eppure il suo Ulisse continua a navigare, oltre le Colonne d'Ercole, lontano, sempre più irraggiungibile

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