2007/10/19

Si, parlare...


Ho la netta sensazione, di questi tempi, di assistere (e ahimè partecipare) a dialoghi fra sordi.
Si dibatte, si discute, ci si anima, eppure ciascuno resta -di fatto- sulle proprie posizioni.
Ma allora a che servono, queste tante discussioni, queste infinite diatribe?

E' che forse siamo tutti vittime di questa cultura televisiva, dove tutto è concentrato sul TRASMETTERE. Ascoltare? Comprendere? Cercare di capire, mettersi nei panni dell'altro?Roba superata, fuori moda.

E' come se ciascuno di noi fosse una stazione che lancia segnali nello spazio. Tutti lanciano e nessuno raccoglie. Si fa una bella fatica a ripararsi -sotto un ombrello virtuale- dalla pioggia incessante di messaggi-meteoriti.
Nell'era delle comunicazioni impera un senso inquietante di solitudine. Se l'umanità divenisse un'immensa orchestra presto tutti ci troveremmo a suonare soltanto grancasse e tromboni.

E' finito il tempo dei valzer, delle danze slave, dei quartetti d'archi. Da ora in poi si trasmette solo la Radetzkymarsch, la marcia di Radetzky.
Plotone march, un-due passo, passo, passo...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...ma la tua e' anche una "AUTO CRITICA"

lobeta (mlf) ha detto...

auto critica? sempre!