14 agosto 1993, ore 8:30, via Doganale, altezza bivio per Ceri, direzione Bracciano
Quella fu un estate eroica. Padre di fresca nomina (il piccolo Hector era nato ad aprile) stavo trascorrendo una serena estate nella mia casa a Marina di S. Nicola, vicino a Ladispoli.
Giocavo col piccolino, nuotavo in piscina, e andavo in bicicletta col cugino Lorenzo.
Con lui ci alzavamo prestissimo per evitare il caldo e facevamo lunghe passeggiate in bici. Quella volta avevamo deciso di arrivare a Bracciano: alle sette in punto ci troviamo sotto casa sua ed iniziamo a pedalare lungo la salita.
La mattina era bella ma dopo un po' la fatica cominciava già a farsi sentire.
Ricordavo che da quelle parti c'era una fontana, di quelle che sono lì da sempre, un rozzo tubo di metallo che buttava fuori acqua gelata dentro un fontanile di pietra.
Eccola lì. Otto e trenta del mattino e già eravamo sudati. I campi tremolavano sotto il sole. Qualche auto, rarissima, sfrecciava sulla strada.
"Che spreco, cugino Lorenzo, tutta quest'acqua che scorre via, e questi campi riarsi, assurdo no? Qui ci vorrebbe uno di quei rubinetti a tasto, così è proprio uno spreco"
Il riflessivo cugino Lorenzo si bagnava i capelli (a quei tempi ne avevamo ancora entrambi) e osservava le stoppie bruciate dal sole.
Proseguiamo ed arriviamo a Bracciano. Altra bevuta, giornale, lettura all'ombra della piazza, gelatino e poi si torna indietro.
Il ritorno era facile, quasi tutto in discesa.
Passiamo davanti alla fontanile di prima, solo che ora ci sfrecciamo davanti per via della pendenza.
Luccichio d'oro.
"Ferma, cugino, fermati".
Imprecando il cugino Lorenzo inchioda la bici. "Guarda qui, cugino!". Sorrido trionfante.
Il vecchio tubo era stato sostituito con un rubinetto a tasto che brillava come un lingotto d'oro sotto il sole. Il quattordici d'agosto. Tra le otto e trenta del mattino e le undici e trenta.
Da quanto tempo era lì, il vecchio tubo? Cinquanta anni? Sessanta?
Che finestra temporale avevamo infilato? Due ore scarse, rispetto a sei decenni!
Provate a calcolare la probabilità!
Da lassù qualcuno ci ascolta, ve lo dico io.
E risparmia anche l'acqua!
Quella fu un estate eroica. Padre di fresca nomina (il piccolo Hector era nato ad aprile) stavo trascorrendo una serena estate nella mia casa a Marina di S. Nicola, vicino a Ladispoli.
Giocavo col piccolino, nuotavo in piscina, e andavo in bicicletta col cugino Lorenzo.
Con lui ci alzavamo prestissimo per evitare il caldo e facevamo lunghe passeggiate in bici. Quella volta avevamo deciso di arrivare a Bracciano: alle sette in punto ci troviamo sotto casa sua ed iniziamo a pedalare lungo la salita.
La mattina era bella ma dopo un po' la fatica cominciava già a farsi sentire.
Ricordavo che da quelle parti c'era una fontana, di quelle che sono lì da sempre, un rozzo tubo di metallo che buttava fuori acqua gelata dentro un fontanile di pietra.
Eccola lì. Otto e trenta del mattino e già eravamo sudati. I campi tremolavano sotto il sole. Qualche auto, rarissima, sfrecciava sulla strada.
"Che spreco, cugino Lorenzo, tutta quest'acqua che scorre via, e questi campi riarsi, assurdo no? Qui ci vorrebbe uno di quei rubinetti a tasto, così è proprio uno spreco"
Il riflessivo cugino Lorenzo si bagnava i capelli (a quei tempi ne avevamo ancora entrambi) e osservava le stoppie bruciate dal sole.
Proseguiamo ed arriviamo a Bracciano. Altra bevuta, giornale, lettura all'ombra della piazza, gelatino e poi si torna indietro.
Il ritorno era facile, quasi tutto in discesa.
Passiamo davanti alla fontanile di prima, solo che ora ci sfrecciamo davanti per via della pendenza.
Luccichio d'oro.
"Ferma, cugino, fermati".
Imprecando il cugino Lorenzo inchioda la bici. "Guarda qui, cugino!". Sorrido trionfante.
Il vecchio tubo era stato sostituito con un rubinetto a tasto che brillava come un lingotto d'oro sotto il sole. Il quattordici d'agosto. Tra le otto e trenta del mattino e le undici e trenta.
Da quanto tempo era lì, il vecchio tubo? Cinquanta anni? Sessanta?
Che finestra temporale avevamo infilato? Due ore scarse, rispetto a sei decenni!
Provate a calcolare la probabilità!
Da lassù qualcuno ci ascolta, ve lo dico io.
E risparmia anche l'acqua!
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