2007/09/26

La tecnica giornaliera del pianista


Mi succede sempre più spesso, soprattutto mentre sto studiando al pianoforte qualche esercizio di tecnica. Mi appaiono foto di momenti della mia vita che non ricordavo. Flash. Me che vado con mio nonno a comperare le caramelle al miele, in una piazza di Venezia.
Oppure che passeggio tra mia madre e mia zia, su una strada che neppure riesco ad individuare.
Momenti assolutamente reali, finiti in qualche anfratto del cervello. Istanti piuttosto insignificanti, niente di eclatante.
Sto fumando sotto la statua di san Francesco, a San Giovanni, mentre aspetto la mia ragazza.
Sto risalendo una collina col mio amico e porto un maglione di lana comprato al mercatino dell'usato.
Mi affascina questa capacità del cervello di immagazzinare tutto. Odori, sensazioni. E, nel mio caso, non occorre neppure il dolcetto di Proust da inzuppare nella tazza del tè. La reazione si sviluppo da sola, senza innesco.

Vivo in una sorta di stato di 'trance'.

A questo proposito: Robert Pirsig racconta di un processo a uno sciamano. Questo tale viveva negli USA al confine col Messico e, fedele alle usanze del suo popolo, faceva spesso uso di funghi allucinogeni.

I locali lo consultavano spesso, un po' come i Greci si recavano presso l'oracolo. Ebbene un giorno arriva la polizia e, trovandolo in possesso di sostanze proibite, lo arresta e lo sottopone a processo.

Assolto. Viene riconosciuto il fatto che non c'è lucro dato che l'uomo raccoglieva da i funghi per poi consumarli in proprio; tutto questo avveniva secondo un preciso rituale. Ma quello che mi colpisce è la sua candida dichiarazione: "Voi pensate che la realtà sia quella che vedete, adesso, questa stanza, questa finestra, questa lampadina. Ebbene vi dico che, dopo il digiuino, la preghiera e il peyote quella che vedo io è è la realtà, tutto il resto è solo una misera mistificazione. Quello che voi chiamate allucinazione è per me la più nitida, definita, luminosa visione delle cose."

E io gli credo. A me non serve neppure il peyote. Solo gli esercizi di tecnica di Oscar Beringer. Giuro.

Nessun commento: