2006/06/15

Latitanza del Meschino


Da tempo non ci occupiamo del Meschino. Lo so. Ed mi sento, in parte, colpevole. Temo che abbia mangiato la foglia, avvisato da vili delatori. Il Nostro vive, ormai, in allerta continuo.

Come suo solito il Meschino ha reagito da par suo. Non si è eretto virilmente a difesa del proprio operato, fiero, maschio, orgoglioso.

No, egli si è rifugiato in una paludosa zona d'ombra. Non esterna più. Non lascia neppure trapelare. Non si sbilancia più, perlomeno davanti a testimoni in nervosa attesa dell'ultima sparata.

Quelle cose che lo hanno reso grande tipo: "Stasera esco presto perchè debbo andare a tracciare le rotte per i prossimi sorvoli in Iraq dei caccia RAF".

Il bombardone tace. Il trombone è ormai impolverato. Abbiamo, in qualche modo, ucciso la gallina dalle uova d'oro.

Ma non escluderei, da suo massimo biografo, il risorgere dell’Araba Fenice.

Ti attendo al varco. Implacabile.

2 commenti:

sdn ha detto...

l'erba cattiva non muore mai. Io attendo fiducioso.

Anonimo ha detto...

Pagherete tutto, in comode rate mensili, ma pagherete tutto.....