Encomio dei
social, ebbene sì!
Tutti lì a
parlar male dei social (magari utilizzando proprio una di queste piattaforme
per la quotidiana geremiade anti-techno).
“Ci fanno
perdere tempo” (direi che dipende da noi, nessuno ci obbliga, no?);
“Diffondono
un sacco di fake news” (ma le peggiori bufale e dagli effetti più devastanti
sono quelle trasmesse sui canali ufficiali *)
“Incitano alla violenza” (ma anche qui
basterebbe andare ad assistere a una partitella di calcio in qualsiasi
stadietto di provincia per sentire un coro di minacce e insulti trasmessi a
viva voce senza bisogno di alcun provider di rete);
“Rovinano
l’infanzia ai nostri piccoli” (quando ci sono genitori che allestiscono un
reggi-telefonino sul passeggino del pargolo che così si imbambola a guardare il
magico schermo. Ma guai se si scarica la batteria, perché in quel caso il fanciullino
viene posseduto da una sequenza di raptus che nemmeno l’esorcista…).
Comunque: a
me i social piacciono molto. Avendo “una certa” seguo solo Facebook che mi
basta e avanza. Infatti, leggendo tanti commenti mi rendo conto, cosa che non
sarebbe mai accaduta se queste infrastrutture non fossero esistite, che c’è in
giro un’insospettabile quantità di persone:
- di
tendenze monarchiche (nel nostro Meridione prevalgono i borbonici mentre al
Nord i savoiardi sono ancora vincenti);
- di
tendenze clericali, neoguelfiche, nostalgiche dei bei tempi del Papa Re (chi
avrebbe mai detto che il nostro lontano conoscente primario ortopedico facesse
parte dell’ “Ordine dello Speron d’Oro” ???);
- di
tendenze veterocomuniste (ho letto di uno che ogni anno, alla morte di
Gorbaciov, stappa lo spumante per festeggiare la morte di quello che “ha
distrutto l’URSS e che Dio lo maledica”);
- ed infine,
complice anche l’affermazione nella Penisola di una compagine governativa di
destra destra (senza “se” e senza “ma”) ecco che spuntano fuori i cantori dei
“treni che viaggiavano in orario”, dell’ordine pubblico che “ti consentiva di
lasciare perfino un lingotto d’oro nella tua automobile e stai pur certo che
nessuno te lo avrebbe toccato” **, gli esagitati che attribuiscono i problemi
del Paese a una “sinistra che ha sempre mal governato” ***.
Se poi ci
spostiamo a livello “straniero” scopri una legione di terrapiattisti, di provax
che si inietterebbero qualsiasi cosa, di novax che berrebbero solo acqua
piovana perché “ci stanno avvelenando inserendo sostanze traccianti negli
acquedotti che poi col 5G, ecc,”.
Fieri
avversari delle teorie di Darwin, gente che legge sulla Bibbia che gli
omosessuali andrebbero lapidati e subito di arma di sassi e gira per le strade
in cerca di peccatori, esaltatori delle pene corporali e possibilmente
capitali, quelli che “le donne stavano meglio a casa”, gli altri “l’inferiorità
dei negroidi è scientificamente accertata”.
Honestly, chi
avrebbe mai avuto contatti con questi qui?
Così
navigando fra una follia e l’altra vado formandomi una Weltanschauung che non riesce
a dribblare questo Zeitgeist leggermente dissociato. Ne resto affascinato e nel
contempo inorridito giacché questo caleidoscopio proietta immagini via via più
cruente, piccole idee malsane che si trasformano in tsunami di cattiveria, cyberbullismo
che genera sanguinose guerre, raffiche di superficialità che ci conducono a un
relativismo apatico, dove tutto e il suo contrario convivono facendo del
buonsenso carne da macello.
Così mi
limito: mezz’ora di lettura di giornali (online) e mezz’ora di FB. Poi meglio un
libro, il peggior romanzo di Simenon è un capolavoro rispetto al cumulo di
banalità del fenomeno da tastiera.
In pratica
sto arrivando, con colpevoli decenni di ritardo, al giudizio di quel Marx (non
Karl, l’altro) che diceva: “Trovo la televisione molto educativa. Ogni volta
che qualcuno la accende, vado in biblioteca e leggo un buon libro.”
Ecco
parafrasando e riparametrizzando un po’ per me con i social vale più o
meno la stessa regola. Saluti, m.
(*) ricordate, solo a titolo di esempio, il prode
Colin Powell che, a reti unificate, mostrava una fialetta di polvere bianca
dicendo che di quella roba lì, l’antrace,
il cattivo Saddam ne aveva a tonnellate; e quello era un bel canale
serio, di gente competente, mica fragolina78 che ti consiglia di curarti il
cancro col bicarbonato.
(**) perché mai uno dovrebbe girare in auto con un lingotto non riesco a capirlo,
io ero rimasto a quello che li teneva inguattati nel sofà di casa.
(***) io non lo avevo capito, anima candida, ma sotto gli Andreotti, i Fanfani,
i Cossiga si nascondevano, mimetizzati, degli spietati e diabolici bolscevichi,
chi lo avrebbe mai detto.
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