2014/12/11

Federico Casagrande "At The End Of The Day"


Eccoci qui, di nuovo a parlare di Federico Casagrande e a commentare, questa volta, il nuovo CD "At The End Of The Day", registrato nel gennaio 2014 a Parigi ed uscito per l'etichetta CamJazz.

Il nostro amico prosegue il suo personalissimo cammino fatto di esplorazioni, intuizioni, emozioni. E' un altro viaggio intorno all'anima, quello di Casagrande, nei suoi recessi più intimi. Perché c'è sempre una punta di esplicita inquietudine, un non-detto, un non-espresso che sembra implicare che la ricerca della bellezza sia anche un processo che si avvicina pericolosamente, sfiorandolo, al dolore.

Giocando con gli anacronismi direi che "At The End Of The Day" ricorda le incisioni di William Blake, i racconti di Edgar Allan Poe, certe piazze deserte di Giorgio De Chirico dove spicca, per contrasto, l'umanità evaporata.

Federico crea un universo concentrico, attorno al quale operano i suoi collaboratori, con un apporto di grande intensità ma anche di deferente e meritato rispetto riguardo al Progetto, all'Idea creativa.

Perché il Casagrande-pensiero non è un albero dai frutti intrisi di egocentrismo ma, al contrario, l’output di una personalità dominante che crea, attorno a sé, un vuoto sonoro, un black hole che ricorda il canto ammaliante delle Sirene.

E tu, caro ascoltatore, farai come quel tale Ulisse che si fece legare all'albero della nave oppure ti lascerai trascinare verso l'abisso? Chi vi scrive, cari lettori, non ha avuto paura.  Anzi, curiosamente, questa musica è incredibilmente terapeutica e forse andrebbe venduta solo su prescrizione medica. Del resto il musicista, il poeta, il pittore non sono forse sciamani, in questo secolo inquieto?

Cinque stelle su cinque e finiamola qui.

Marco Lorenzo Faustini



At The End Of The Day

Federico Casagrande, chitarra
Michele Rabbia, percussioni & elettronica
Vincent Courtois, violoncello
Vincent Peirani, fisarmonica

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