2009/09/20

La battuta di caccia

Scappo dalla città per un trekking ristoratore, lontano dalle folle, dal campionato DE CARCIO, alla ricerca di un po' d'aria pura e di tranquillità.

La giornata è perfetta: un po' umida forse, ma il cielo coperto aiuta a mantenere una temperatura fresca per affrontare un cammino di 14 km alla volta del Fontecellese.

Ma da un campo coltivato si senta una voce "State attenti che c'è la battuta!"

"La battuta di che?" faccio io alla voce senza volto.

"La battuta di caccia al cinghiale" mi risponde, e in effetti si sentono cani in lontananza.

Mi chiedo dove sono finiti i cacciatori che alle 8:45 TORNAVANO dalla battuta di caccia.

Ma questo sono tecnocacciatori, armati di fucili con mirino, radiotelefoni, GPS e quant'altro.

Ne vedo uno che ci guarda con un misto di disprezzo e di pena.

"State attenti" ci fa.

"Mi scusi, è Lei che porta il fucile, attento Lei a quello che fa"

Allora il tipo corregge il tiro (è il caso di dirlo) e dice "No, dicevo attenti che il sentiero è molto scosceso"

"Guardi che il sentiero lo conosco perfettamente"

"Sa, questa è zona di caccia"

"Sarà anche zona di caccia ma questa è anche zona di escursioni e il sentiero è di quelli segnati dal C.A.I"

"Vabbè, comunque state attenti"

"Comunque io sto dalla parte del cinghiale. Saluti"

"Saluti"

Ci sono arrivato sul Fontecellese, ma ogni venti passi davamo un bel colpo di fischietto. Un po' perchè non ci sparassero addosso e un po' anche per aiutare, speriamo, il povero cinghiale.

1 commento:

vietato cliccare ha detto...

io con i fucili ci andrei sotto Palazzo Chigi.