2009/07/16

Pausa di riflessione

Mi sto prendendo una pausa di riflessione e non so prevedere per quanto si prolungherà. Ultimamente, infatti, più che parlare preferisco ascoltare (oppureleggere). E più che comporre musica preferisco affidarmi all'interpretazione (un po' incerta e traballante, a onor del vero) delle note dell'amatissimo mastro Haydn.

Non mi vergogno a confessare (in fondo questo è un diario in pubblico, no?) una
senso di profonda solitudine. Ma la cosa non mi sorprende: se passi un po' di
tempo a riflettere, sulla tua vita, sul mondo, una dose minima di isolamento dal mundanal ruïdo (1) è quasi fisiologica.

Sembrerà poco virile raccontare al mondo che siamo soli. Le persone, i maschi in
particolare, sostiene Saul Bellow (2), preferiscono dedicarsi alla tauromachia
piuttosto che, ad esempio, leggere un buon libro o, peggio ancora, a tenere un diario.

La vita interiore non è molto ben vista, di questi tempi. Sarà per via di quel
culto del macho che, a ben pensare, si estende un po' a tutte le latitudini.
Anche il gentleman più raffinato, in fondo, è tenuto a dar prove su prove di
virilità attraverso la pratica, che so io, dell'alpinismo più estremo, delle
azzardate speculazioni in borsa (altro campo di battaglia quasi del tutto in
chiave maschile), delle durissime battaglie in Parlamento, o peggio ancora,
delle guerre più o meno preventive (e dagli esiti più o meno incerti).

E' piuttosto curioso che nell'era dei messaggini, delle reti, dei siti, delle
televisioni satellitari l'etere sia tanto ingolfato di notizie, di cose
raccontate, di gossip, di sentito dire, di voci di corridoio che è come se,
quasi, ci fosse un silenzio. Un assordante silenzio irreale sulla verità ultima (cioè escatologica) delle cose.

C'è tanta di quelle roba, in giro, che anche quanto c'è di buono, di vero, di
giusto scompare nel mare magnum della faziosità, della volgarità, della
stupidità.

Ragion per cui allontanarmi un po' da questo mondo oltre che un atto, se
vogliamo, di eleganza e di stile è, a meglio pensarci, anche una forma di volersi
bene.

(1) Fray Luis de León (1527-1591) lo spiega meravigliosamente: ¡Qué descansada
vida la del que huye el mundanal ruïdo y sigue la escondida senda por donde han
ido los pocos sabios que en el mundo han sido!

(2) Saul Bellow, Dangling Man (1944)

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