Ascolto Cecilia Bartoli mentre, poggiato sul pavimento, mi dedico al
rito semi-primordiale della lucidatura delle scarpe. La sequenza è
rigorosa: passaggio con panno inumidito con acqua, poi altro straccio
con lucido, poi spazzola. Alla fine sono tutto impiastricciato ma mi
piace l'odore delle cere e, soprattutto, del grasso di cervo col quale
impermealizzo i fedeli stivali.
Alla fine le coppie di scarpe sono allineate sul tavolo della terrazza
a prendere aria e mi guardano come un drappello di soldati,
disciplinate e sull'attenti. Ho le mani sporche e ho voglia di una
doccia. Dovrei fare anche la barba ma il vento, che continua a muggire
in questo canyon artificiale che è viale Marconi, mi ha un po'
impigrito.
Poi mi metterò ai fornelli (o meglio al forno). Pianifico una pizza
con gli spinaci e la mozzarella ed anche un bel ciambellone, per la
merenda pomeridiana e la colazione di domani. Così che il lunedì sia
un po' meno penoso.
Scusate le chiacchiere ma oggi va così.
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