A volte mi diletto a ricordare gli scenari che ipotizzavo, da ragazzino, sul mondo in cui sarei vissuto. Due cose mi colpiscono, e abbastanza profondamente.
La prima è che, pur avendo visto (avevo otto anni) lo sbarco dei primi astronauti sulla superficie lunare non avrei mai creduto che la scienza e la tecnologia avrebbero compiuto tanti passi avanti. O meglio: mi aspettavo cose strabilianti, ma non così alla portata di tutti. Mi aspettavo che certe attrezzature, certi apparecchi sarebbero stati disponibili solo per una 'elite' di persone, o molto ricche o molto specializzate. Ed invece oggi possiamo disporre, tutto sommato anche a costi relativamente bassi, di oggetti e di tecnologie che ci consentono di fare cose veramente notevoli, in modo piuttosto semplice e con risultati decisamente buoni.
Ad esempio: registrare una canzone con la chitarra e masterizzarne il CD è operazione abbastanza 'fattibile'. Scattare una foto e diffonderla sul web. Ma anche utilizzare un GPS per non perdersi durante una passeggiata in montagna.
Invece non mi sarei mai aspettato che il mondo sarebbe scaduto, a livello culturale, di così tanti gradini. Al contrario mi attendevo una società più colta, più preparata, più aperta. Mentre oggi ci vengono proposti modelli culturali sconcertanti. Molta TV, molto cinema, molta politica ci propongono personaggi imbarazzanti, finti, arroganti, ignoranti e fieri d'esserlo, senza nè arte nè parte.
Ecco non credevo che saremmo scivolati così in basso. Ragion per cui anche tutto questo progresso, questa tecnologia non servono a nulla, o quasi. Ti compri un notebook per giocare a Tetris, navighi sulla rete per vedere l'ennesima donnina nuda.
Una tecnologia, una scienza, un sapere al servizio, tutto sommato, di una società molto più chiusa, ignorante, razzista, arrivista di quella che da piccolo, ingenuo ed anche un po' illuso, mi aspettavo.
1 commento:
come già scrissi da qualche altra parte, più una tecnologia diventa semplice e più si diffonde, più una tecnologia si diffonde, peggio viene utilizzata.
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