2007/05/24

Torrido luglio del 197...


Ora di pranzo, mi rifugio alla Taverna dell'Alce, le grandi pale del ventilatore girano, come tutto resto, con quieta indolenza.

Il cameriere mi porta, con tutta la calma del caso: spaghetti, una coscia di pollo con la rucola ed una tazzina di caffè.

L'idea di incontrare, in Ministero, l'avvocato Pirozzoli alle 15:00 mi alletta come la prospettiva di baciare un ferro a vapore.

Sfoglio il giornale nella sala semibuia. Fa caldo e ho voglia di morire, o forse solo di chiudere gli occhi e dormire un po'.

A un tratto entrano: lui magro, camicia bianca fuori dai calzoni di tela e sandali di cuoio, l'aria di quelli che vanno spesso in India e che, tornati a casa, si dedicano abbondantemente al culto della ganja.

Lei alta e magra, dentro un vestitino chiaro che lascia nude le braccia e le lunghe gambe. Il suo amico guru deve aver detto qualcosa di arguto perchè lei ride portandosi, con un attimo di ritardo, la mano abbronzata a coprire la fila di denti bianchissimi. Per un istante si appoggia, col suo corpo sottile, a lui che le fa strada tra i tavolini deserti.

Siedono ed ordinano. Lei è bella, si è sfilata gli occhiali da sole e ha mostrato, un attimo prima di voltarsi, grandi occhi neri. Lui deve essere piuttosto intelligente anche se ha l'aria di quelli che escono raramente di casa e solo dopo il tramonto. Si tengono per mano.

Arriva la loro ordinazione, due porzioni di "spaghetti dell'Alce".

"Mi fai assaggiare?" chiede lei, sorrdidendo. Anche lui si fa contagiare e ride, e anche lui assaggia da lei e c'è qualcosa, in questo scambio di identico cibo, di bello e sensuale.

Adesso ho un po' meno voglia di morire e anzi finisco di sfogliare il giornale pensando che stasera mi farò un giro ad Ostia e magari anche un tuffo a mare.

Chi è che ha detto "Omnia vincit amor - l'amore vince ogni cosa, Orazio...Virgilio?" mi chiedo.

"Virgilio, sicuramente Virgilio" mi ripondo sussurrando a mezza voce.

Il cameriere mi si avvicina. "Dottore, Le porto un po' di sorbetto? Guardi che è squisito"

"No, Virgilio, portami il conto che si è fatto tardi".

Pago ed esco lentamente incontro a un sole ed un destino implacabili.

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