2007/05/10

Critiche ad un critico


Gentile Mattia Nicoletti,

dunque tu sei un critico cinematografico, così leggo dal giornale "Metro" gentilmente e gratuitamente distribuito all'ingresso della stazione della metropolitana.

Bene, bene, complimenti, hai scelto un bellissimo mestiere. Mi permetto, però, di darti un consiglio: se scrivi una recensione su un film biografico allora non tralasciare di dire a quale personaggio esso è dedicato.

Sai, fa parte di quelle cose che a noi vecchi insegnavano a scuola: soggetto, predicato, complemento. Una cultura che oggi sta scomparendo per lasciar spazio alle immagini sgranate su "youtube", ai messaggini dal vocabolario ridotto a poche, balbuzienti consonanti, a concetti espressi da gutturali gestualità, regressioni consapevoli (o meno?) al primitivo.

Dopo la scrittura, dopo Gutenberg siamo a questo. Magari non è neanche colpa tua. Oggi tutti parlano, tutti scrivono, me compreso, tutti siamo 'promossi sul campo': fotografi, letterati, critici, intellettuali.

Nel tuo caso: se il film "La vie en rose" è dedicato alla cantate Édith Piaf sarebbe carino citarla. O forse non lo sapevi neanche tu? Magari hai visto il film ma non te ne sei accorto. Magari mentre eri al cinema ti è attivata una mail sul tuo blackberry e ti sei distratto.

Non te la prendere, Mattia. Sono cose che succedono. Ma la prossima volta, come soleva dire il mio indimenticato maestro Lamberto: "Occhio alla penna!".

Auguri,
m.

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