2007/03/29

Il ruggito del topo


Corona, il noto fotografo artista, entra un giorno nella sede della Ns. gloriosa ditta. "E che ci è andato a fare?" vi chiederete, o miei impagabili lettori. La spiegazione è semplice.

Essendo uno che passa tutto il tempo a fare foto osè ai VIP e a spedirne le copie agli interessati con fini piuttosto sordidi, spesso dimentica perfino le funzioni fisiologiche più elementari. Corri di qua, corri di là si ritrova una vescica gonfia e cerca il primo luogo idoneo per liberarsi. Sta di fatto che, accampando una scusa qualsiasi, riesce a penetrare il Ns. glorioso portone e si infila, affrettandosi, nella prima toilette che incontra.

Non ci crederete ma, girata la maniglia, trova il Meschino che si sta trastullando davanti alla foto di un bell'esemplare di mammifera in piena età riproduttiva. E tale è la passione, tale è l'impeto, che il nostro eroe ha tralasciato l'elementare regola di chiudere la porta a chiave.

Beh, per uno come Corona, istinto da cacciatore e riflessi di ghepardo è un attimo estrarre la sua piccola digitale ed immortalare il Ns. eroe diciamo così, la ‘colonna Vendôme’ tra le mani. E poi fugge via. Con la vescica ancora piena ma soddisfatto per il colpaccio appena messo a segno.

Tempo una settimana il Meschino si vede arrivare, puntuale come la scadenza di una cambiale, la foto incriminata. La richiesta 'per tacere' è di 50 euro, tutto sommato accettabile e commisurata alla lieve entità del fallo.

Ma Corona non sa ancora, povero lui, con chi ha che fare. "50 euro? Sei pazzo, per me la puoi anche pubblicare" lo aggredisce il Meschino chiamandolo (a spese della Ns. ditta, si intende) sul telefono satellitare del fotografo.

Corona adesso è in crisi. Per la prima volta la sua trappola, oliata e precisa come un orologio a cucù, non ha funzionato. Tutti TUTTI cedono al ricatto. Non ci crederete, amatissimi lettori, ma il declino umano e professionale di Corona inizia da qui: di fronte al ruggito del ns. piccolo topo aziendale.

Da quel momento il Corona è nervoso, inquieto, insicuro e presto dismette le più elementari cautele, cadendo subito nella rete dei controlli incrociati polizieschi-carabiniereschi che da tempo lo stavano osservando nei suoi loschi ricatti.

Insomma tutto l' affaire Corona è frutto, per l'ennesima volta, del volo ardito della ns. più eroica quaglia aziendale. E dunque ripensando all'eroico gesto del Ns. collega Meschino consetitemi di prendere in prestito le parole di Antonio nell'epitaffio a Bruto "Questo, questo fu un uomo" (Giulio Cesare, Atto V, scena V).

E non so se mi spiego.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

er secco è vivo!!!!

Anonimo ha detto...

evviva er secco!!!!!!!!!!