2006/10/10

Sul cornetto filosofico


Venezia, novembre 1979

Sono appena arrivato da Roma, ho 19 anni, in questa città che è stata finora, per me, a parte qualche visita sporadica, poco più che una meta turistica.

Ma ora è diverso. Inizio a studiare presso l’università di Ca' Foscari. Senza un soldo. Leggermente depresso.

Una scritta sull’autostrada (all’altezza di Padova) “fora i romani dal veneto” mi accoglie con affetto.

Comunque ho deciso di iniziare alla grande.

Campo San Barnaba, ore 11:00.

Siedo a un tavolino e, godendomi un timido sole ordino, con un filo di superiorità nella voce, un caffè e un cornetto. Il cameriere torna, poco dopo, con un caffè E UN CORNETTO ALGIDA!!!

Ma io non reagisco (noblesse oblige). Scarto, con metodo, il mio gelato e lo inzuppo nel caffè, che nel frattempo si è pure raffreddato.

I tardoveneti non hanno il “cornetto”: loro hanno la “brioche” oppure il “croissant” (che ancora non si siano ripresi dall’invasione napoleonica ???).

Fatto sta che così è iniziata l’avventura. E chi la dura la vince. E alla fine ho vinto io.

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