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2006/09/04
Antropologia del trasloco
Mi è piaciuto cambiare casa, anche se è stata un’impresa molto impegnativa in termini finanziari, logistici e mentali. Ma sono molto soddisfatto.
La cosa più bella è stato buttare un sacco di cose che appesantivano, nella loro fisicità, oltre che i miei scaffali anche molti recessi dell’anima.
Le cose: ci sembra di possederle ma il più delle volte sono loro a possedere noi, ad intrappolarci, a imbavagliarci.
Finiamo spesso per essere dei rigattieri che rivendono cose a se stessi nell’illusione che valgano qualcosa e invece non sono che paccottaglia impolverata, animali impagliati corrosi dalle tarme, tappeti marciti dall’umido di vecchie cantine, nullità senza senso e senza storia.
Alle volte occorrerebbe traslocare anche un po’ delle nostre idee. E, per l’occasione, buttarne via un po’, perlomeno delle più vecchie e stantie.
Ci risparmieremmo un sacco di tranquillanti e psicanalisti. Garantito!
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1 commento:
E immagino che chi si è divertito di più sono i due 'topi' di casa, che avranno giocato al trasloco mentre i grandi sudano e sbraitano.
Bella, la vita.
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