2017/10/23

Qohèlet o L'Ecclesiaste


Un infinito vuoto
dice Qohélet
Un infinito niente
Tutto è vuoto niente
Tanto soffrire d’uomo sotto il sole
Che cosa vale?
Veníre andare di generazioni
E la terra che dura
Levarsi il sole e tramontare il sole
Corre in un punto
In un altro riappare
Andare e girare il vento
Da Sud a Settentrione
Girare girare andare
Del vento nel suo girare
Tutti i fiumi senza riempirlo
Si gettano nel mare
Sempre alla stessa foce
Si vanno i fiumi a gettare
Si stanca qualsiasi parola
Di più non puoi fargli dire
Occhi avidi sempre di vedere
Orecchi mai riempiti di sentire
Quel che è stato sarà
Quel che si è fatto si farà ancora
Niente è nuovo
Di quel che è sotto il sole
Di certe cose si dice – Guarda
Questa mai vista cosa –
E sono cose che già sono state
Nei tempi stati prima di noi
Dei già stati non c’è memoria
E anche di quelli da essere ancora
In chi verrà non ci sarà memoria
Io Qohélet re d’Israel
stato
in lerushalem
Da sapiente mi sono dato
A scandagliare et a rigirare
La totalità delle azioni
sotto il sole
Lavoro sciagurato
A cui per loro scempio
Ha dato i figli d’uomo
Dio
Ho veduto tutte le cose
Le cose che si fanno sotto il sole
Ed ecco tutto è vuoto niente
E una fame di vento
Storture non si raddrizzano
Privazioni restano prive
Parlo al mio cuore gli dico
Ecco la mia grandezza
Ammassi di sapienza
Nessuno prima di me
Tanto ne ha avuto in Ierushalèm
E il mio cuore ha veduto
Grande sapienza grande intelligenza
E il mio cuore si è dato
A coltivare sapienza
E a conoscere le passioni
E ho penetrato nella stupidità
Anche questo è volere vento
Grande sapienza è grande tormento
Più intelligenza avrai
più soffrirai

(Qohèlet o L'Ecclesiaste, traduzione di Guido Ceronetti)



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