2016/10/20

Claudio Filippini, ”Overflying”





Ho scritto spesso sui lavori di Claudio Filippini e, senza sforzo alcuno, ne ho parlato bene (trovate in fondo a questa recension i link ai precedenti articoli... carta canta!).

“Overflying” è un CD per piano solo: una sfida, dunque, che per tanti pianisti ed interpreti si è rivelata un boomerang. In più di un’occasione grandi artisti del tutto a proprio agio in formazioni più o meno ampie si sono ritrovati a soffrire di fronte al terrorizzante panorama degli ottantotto tasti in attesa… e nulla intorno. Vediamo come è andata.

Voilà è un inizio bruciante, di tecnica e gusto, ricco di variazioni, sfumature, dove non mancano i respiri giusti, le scale deliziosamente ‘fuori’ accordo, che generano quella piacevole sensazione di aspettativa e di attesa. Non poteva iniziare meglio… ascoltare per credere.

El Noi De La Mare è la ripresa di un tema natalizio catalano, pieno di dolce malinconia, reso famoso dalle interpretazioni di Andres Segovia (chitarra) e José Carreras (voce). Da buon jazzista Claudio prova, con successo e senza tradirne l’ingenuità primaria, a dare un maggior spessore armonico a quella che in fondo non è che una cantilena.

Haze (Ma perché ti ostini a scegliere questi titoli in inglese? Foschia non ti piaceva? Non è più musicale? Bah…). E’ un tema che sta a metà tra il primo ed il secondo, con momenti più tecnicamente impegnativi ed altri più rilassati. Del resto la foschia è uno stato dell’anima, ed è giusto che la sua rappresentazione in musica sia poliedrica, complessa ma sempre un pochino melanconica.

Tales Of The Old Grandmother: qui siamo di fronte ad una bella pagina, con un mood tipicamente narrativo, del compositore russo Sergej Prokof'ev (1891-1953). Ma il nostro Eroe ci regala spesso qualche spunto dalla musica classica. E perché no?

Veniamo alla Phantom Zone. Chissà se il titolo si riferisce alla prigione virtuale dei fumetti della DC Comics. Certo che il brano è come sospeso in uno spazio intermedio, di inquietudine… bello e dannato?

Con la sonata “K 135” e la successiva “Impro K 135” ci addentriamo nel magico mondo di Domenico Scarlatti (1685-1757) che per gli amanti degli strumenti a tastiera rappresenta un punto assoluto di riferimento. Dopo l’interpretazione canonica segue un’improvvisazione jazzistica (termine riduttivo) dedicata alla medesima sonata.

Le Tombeau De Couperin – Forlane. Eccoci a Maurice Ravel (1875-1937) in una suite dedicata al grande compositore francese. La Forlane (friulana?) era una danza molto popolare, ma la scrittura di Ravel si lascia andare su tutt’altra deriva che poco o nulla ha della forma musicale originaria. Il buon Filippini interprete senza confini. Bravo.

Mentre dormi: un pezzo dolce (non sdolcinato!) che riposa su accordi e progressioni distese e rilassanti. Una ninna nanna intima come una storia della buona notte.

Ed ora: Beethoven: Opera 27 N. 2 Di solito le signorine di buona famiglia ci propinano, con occhi sognanti, l’adagio sostenuto che della sonata, detta “Chiaro di Luna” è il primo movimento. Claudio ci propone, invece, il secondo movimento che è un allegretto. Un’esecuzione asciutta, analitica, filologica. A voi l’ardua sentenza!

Impro Mozart/Beethoven: qui siamo deliziati da una serie di variazioni su tema, un’altra prospettiva di vedere spunti e temi classici con gli occhi di un pianista che ha familiarità con un gran lavoro di ri-armonizzazione. Le due anime del nostro Eroe si guardano e si incontrano felicemente.

Non ho capito se Via Andante sia un brano originale di Claudio oppure un tema popolare (io non lo conoscevo, anche se mi ha ricordato un po’ la bella “Odeon” di Ernesto Nazareth e Vinicius de Moraes, ma forse ho le traveggole).

Conclusione: Overflying è veramente un bellissimo CD, una riuscita prova di eleganza e di stile, con molti spunti dalla musica classica e non poche improvvisazioni e temi originale.

Complimenti di cuore!

 Marco Lorenzo Faustini, 2016


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