2015/04/12

Gli specialisti







Sempre più raramente si sente qualcuno affermare "Non so, questo non è il mio campo".  Colui (o colei) che pronunci una frase del genere andrebbe trattato come una specie rara, a forte rischio estinzione.

Prolificano, infatti, gli esperti del tutto, gli specialisti in ogni genere.

Ma per meglio comprendere questo fenomeno facciamoci aiutare da qualche esempio.

Siamo d'accordo che Michelangelo fosse un discreto pittore, se la cavasse come scultore ed anche come architetto faceva, come si direbbe oggi, la sua porca figura.

Anche Leonardo era un po' come quei coltellini multiuso: disegnava, dipingeva, componeva versi, costruiva macchine complesse. Se la cavava, insomma.

Pascal era un filosofo niente male, si dilettò tra l'altro a teorizzare un po' di postulati matematici con l'amico Fermat ed inoltre realizzò il primo calcolatore meccanico. Robetta.

Ma al giorno d'oggi, come possiamo osservare e soprattutto udire, i Michelangelo, i Leonardo e i Pascal si sono riprodotti come cavallette in amore.

E' sufficiente assistere ad una riunione per godersi le parole dotte ed illuminate dello specialista in ogni settore. Esso si identifica attraverso l'uso di frasi del tipo "come riporta la normativa", "come  rivelano i recenti studi" "è  nota la resistenza meccanica del pino mediterraneo" "il potere calorico del kerosene non teme confronti" "la nazionale di calcio è un allevamento di brocchi" "i derivati finanziari rappresentano una grande opportunità".

Lo specialista in ogni genere naviga agevolmente su ogni mare e se la cava in ogni occasione in maniera egregia dando sempre un'ottima impressione di sé. Quando tira fuori la statistica, la percentuale, o meglio l'incremento percentuale rispetto alo scorso anno, allora potete star sicuri che l'uditorio pende ormai tutto dalla sua parte.

Lo ascoltano come fosse l'oracolo di Delfi e se qualcuno osa, si permette di sollevare solo un semplice dubbio, molte teste si voltano all'indietro, corrucciate, le ciglia incespuglite da uno sguardo torvo. Chi osa interrompere lo specialista?

Lo specialista trova il proprio terreno di coltura ideale soprattutto nei bar, nei dopolavoro, nei vagoni ferroviari. Ma anche i consigli di amministrazione di importanti società ne allevano a decine, centinaia o, come disse uno di loro "a decinaia".

E dunque via il dubbio avvelenato, la gramigna infestante della perplessità, la poco virile, effeminata esitazione di chi prova a chiedere una pausa di riflessione, un istante di tregua sotto questa pioggia battente di certezze.

Ma ascoltiamo gli specialisti in azione, cercando di apprendere qualcosa dalle loro illuminate menti.

La televisione? La gente si stancherà presto di guardare una scatola di compensato tutte le sere,  disse uno dei dirigenti della Fox nel 1946.

Non c'è una sola ragione per la quale qualcuno dovrebbe volere un computer in casa propria, affermò uno dei top manager della Digital (anno 1977).

Apple è già morta (uno specialista Microsoft nel 1997).

Questo "telefono" ha troppi difetti per essere seriamente considerato un mezzo di comunicazione. Il dispositivo non ha alcun valore per noi (da un memo delle Wester Union, alla fine del 1800). 

Gli aerei sono giocattoli interessanti, ma di nessun valore militare (generale Foch, alla fine della I guerra mondiale).

La scatola musicale senza fili non ha alcun valore commerciale immaginabile. Chi pagherebbe per un messaggio inviato a nessuno in particolare?  (un consulente, 1921)

Vogliamo andare avanti così?

Baci!

P.S. se interessati a questi temi andate sul delizioso:

http://it.ibtimes.com/le-previsioni-piu-sbagliate-nella-storia-della-scienza-e-della-tecnologia-1397908

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