2012/03/23

2012 03 22, John Abercrombie Italian Trio



John Abercrombie Italian Trio

John Abercrombie, chitarra

Paolino Dalla Porta, contrabbasso
Fabrizio Sferra, batteria

Casa del Jazz, 22 marzo 2012


Il buon Abercrombie (classe 1944) è sempre lui. L'ho ascoltato, credo, per la prima volta, ai tempi d'oro di Sargasso Sea, con quell'altro scienziato pazzo di Ralph Towner (classe 1940). Tra l'altro c'era anche lui, tra il pubblico. Che ci facevi, lì, Ralph, copiavi? Controllavi cosa stesse combinando il tuo vecchio amico?

Facevano, al tempo, un gioco di intarsio tra le loro due chitarre (John quella elettrica e Ralph quella acustica). Era qualcosa intorno al 1976 e quei due disegnavano strane, inedite forme nell'aria.

Non sei cambiato molto, John, la stessa faccia da mastro birraio (1), la stessa concentrazione assoluta, lo stesso approccio di un cane da tartufi che segue una scia invisibile ai più.

Questa sera, però, temevo il peggio: eravate partiti a fare standard ed io gli standard, pur amando il jazz, non li sopporto più. Prima "Nardis" che non si è mai capito se sia un brano di Bill Evans oppure di Miles Davis, poi "Everything I Love" di Cole Porter, poi "Sometime Ago" di Sergio Mihanovich (che non so neppure se sia uno standard, tra l'altro composto da un argentino con un cognome similserbo)...

... poi, per fortuna, Abercrombie ha iniziato a suonare Abercrombie (Jazz Folk Song, Sad Song, John's Waltz e via dicendo).

E' che il tuo approccio alla musica è troppo particolare e, sulle tue composizioni originali, funziona al massimo.

Sei sempre tu, non cambi mai. Si fatica a seguire quei tuoi arpeggi sulla "Sadowsky Guitar" che, come te, è un po' "Sad". C'è sempre, infatti, qualche vena di malinconia tra le righe, che però è tenuta sotto controllo da un rigore intellettuale che pochi possono vantare.

Ti stai facendo vecchio, Aber, ma sei sempre una buona Guida, un buon Maestro. Bravi a starti dietro, a seguire il tuo flusso carsico di idee, il Dalla Porta e Sferra. Concentrati, attenti a seguire i tuoi spunti.

In conclusione: una bella serata davvero, qui alla Casa del Jazz.

(1) so che non è politicamente corretto citarsi addosso ma consiglierei gli interessati di guardarsi anche:
    http://lobetablog.blogspot.it/2010/04/john-abercrombie-organ-trio.html

 Marco Lorenzo Faustini, 2012

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