2010/10/03

The Virtual Pope


Se è vero che la visita del Santo Padre a Palermo è costata due milioni di euro (gestiti, questi ultimi, dalla onnipotente Protezione Civile che tutto fa e tutto disfa in aperta concorrenza col Padre -questa volta mi riferisco a quello Eterno-) io sarei portato ad avanzare la seguente, modesta proposta.


Che il Santo Padre non si affatichi più in viaggi in aereo (volo privato Alitalia sempre a spese del contribuente) e che venga allestito, in alternativa, in loco un bel maxi-schermo. A Palermo, a Trento, a Reggio Calabria, dove volete voi.

Il Santo Padre può parlare, i fedeli lo ascoltano, magari si può anche celebrare la Santa Messa con qualche prete a chilometri-zero.


Alla fine l'incontro è spirituale, non c'è mica bisogno di muovere tutto questa gente (il Papa, i cardinali, i vescovi, le forze di Polizia, il Prefetto, il Questore, la Guardia di Finanza, la Forestale, l'Esercito, i Carabinieri, ecc ecc.).

Si risparmiano soldi, si salvaguarda un po' anche l'ambiente.

Mi sembra una cosa onesta, no?


E con una parte dei soldi risparmiati magari si dà una mano alle popolazioni colpite dalla frana di Messina (ricordate, un anno fa, una quarantina di morti, mica scherzo), dal terremoto di Aquila, dalle coste della penisola sorrentina spazzate via dal fango, tanto per fare qualche esempio.


Pensate che per un fedele sia così importante avere il Papa proprio lì, di persona personalmente, sapendo che magari, con questo piccolo sacrificio, si può aiutare chi ha perso la propria casa, o la propria azienda, il posto di lavoro?


Di certo molti storceranno il naso. E allora ricordo loro una cosa: quando all'Angelus il Santo Padre impartisce la benedizione "Urbi et Orbi" (a Roma e al Mondo) il credente mica deve stare proprio sotto il balcone di San Pietro.


La benedizione vale anche se sei a Poggio Bustone o a Cividale del Friuli.


Sia il Santo Padre che il Padre Eterno sono grandi e misericordiosi.

E sono certo certo che, entrambi, capirebbero.

Abbracci,

m.

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