2010/07/28

The day after...


Non so come andrà a finire a livello giudiziario, non so chi pagherà, non so se scatteranno sanzioni nè  se saranno imposte delle restrizioni alle trivellazioni off-shore.

Una cosa è certa: l'amministratore delegato di BP, Tony Hayward, se ne va; come sempre pagato profumatamente, una buona uscita da unmilioneseicentomila dollari americani e, per evitargli traumi psicologici, un incarico minore come direttore non esecutivo della TNK-BP (una 'venture' russa nel settore del petrolio e del gas).

Restano i detriti del disastro, la chiazza spaventosa, l'apocalisse in chiave minore.

Guardando le foto delle coste violentate, mi avvedo come non ci sia alcun bisogno di temere l'ira di Dio, ce la caviamo bene anche da soli, qui sul pianeta Terra.

Immagino come se la ride l'amico Hayward; tutto sommato è andata peggio ai cormorani, ai delfini, ai banchi di sardine, ai pescatori, ai lavoratori che hanno perso l'impiego, a quelli che hanno perso la vita (sia al momento dell'esplosione che nei giorni successivi, mentre procedevano i lavori per contenere il perimetro del disastro).

Le prove di Apocalisse proseguono, in nome del progresso, in nome del consumo, in nome dei SUV, dei jet privati. Tutto deve bruciare, tutto deve essere bruciato nella fiamma grassa ed oleosa che lascia, dietro di sè, un deserto senza speranza.

Spero che chi ha causato tutto questo, nella smania di risparmare sui costi di prevenzione rischi, sui costi di sicurezza, sui costi del personale paghi, più che in termini di soldi, o di galera, in termini di coscienza.

Ma forse per questi soggetti, tra una chirurgia plastica ed un lettino a raggi UVA, c'è stato modo di rimuoverla, questa inutile coscienza, con un intervento indolore.

Per continuare a giocare a golf indistrubati, mentre la fine (precoce e procurata) del mondo avanza a grandi passi.

Marco Lorenzo Faustini

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