2009/10/27

Un'uscita dignitosa



Nel coro -stonato- delle voci che accusano, difendono, strattonano, malconciano il ns. sventurato Governatore Marrazzo mi ha colpito quella di suo amico - o presunto tale- che, volendo essergli vicino, accennava al dramma che l'uomo sta vivendo.

Senz'altro il Governatore Marrazzo starà vivendo un dramma, e ciò mi duole (ma se è per questo anche i suoi familiari più stretti staranno vivendo un'atmosfera che -eufemisticamente- vorrei definire di imbarazzo).

Però non scomodatemi le categorie del dramma, no, per favore. Io credo che il dramma sia quello di chi ha perso il lavoro e non sa come mandare avanti la propria famiglia. Il dramma è quello dell'anziano che non ha i soldi per pagarsi le cure mediche. Di chi non riesce a star dietro alle rate del mutuo. Di chi ha investito i pochi risparmi in fondi sicuri 'tanto me lo hanno assicurato quelli della banca'... ed ora, fra tango bond, cirio e parmalat ha perso tutto.

Con tutta l'empatia per Marrazzo questi sono i veri drammi. E questo buonismo italiano, tanto retorico quanto stucchevole è, ai miei occhi, persino nauseabondo.

Credo che chi si dedica ad amministrare la cosa pubblica dovrebbe essere, per prima cosa, una persona dalla moralità specchiata. Ogni comportamento diverso porta sempre con sè uno strascico di ricatti, di ricattatori, di favori da restituire e di amici da sistemare.

In altri tempi un personaggio pubblico avrebbe scelto una virile morte autoinflitta; scelta drastica, drammatica ma onorevole. Valeva per chi era oberato dai debiti di gioco come per chi era stato scoperto mentre veniva corrotto.

Non chiedo tanto ma perlomeno un passo indietro sarebbe d'obbligo. Tra l'altro si libererebbero decine di posti di responsabilità se tutti gli 'utenti finali' scoperti dovessero farsi da parte. Magari si svecchierebbe un po' questo panorama politico. Forse verrebbe fuori gente un po' più onesta, più pulita...

Ma forse sto solo sognando un Paese migliore, un Paese normale...

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