2007/01/15

Il buffo della guerra



C'è perfino qualcosa di buffo nella guerra, chiudendo gli occhi, per un attimo, sui massacri, dimenticando per un istante il fosforo bianco, i bombardamenti chirurgici, le città in macerie, le armi di distruzione di massa che non si sono trovate ma invece candelotti e candelotti di dinamite di distruzione d'elite quelli si che ce ne sono -come begala a Piedigrotta la notte di capodanno- civili e militari sterminati in nome della democrazia (ma in cognome dei petrodollari).

Se sorvoliamo per un attimo sugli attentati e le bombe, il paese Iraq è quasi normalizzato, a parte il dettaglio - ma è solo un dettaglio- della guerra civile.
Ma alla conferenza stampa da Washington - dopo l'intervento di Bush - arriva immancabilmente il generale di turno che si presenta in perfetta divisa mimetica, come fosse uscito da un videogioco, come se il teatro dell'azione non fosse a migliaia di chilometri di distanza ma giusto a pochi passi.

Tanto per ricordarci: il nemico è alle porte. E' quasi qui, in questa stessa stanza.

Appunto.

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