L'icona televisiva che resterà per un po' nella mia memoria, in questo inizio autunno 2020, sarà quella dell'attuale direttore di Repubblica, Molinari. Ieri sera commentando il risultato del referendum sembrava guardarsi attorno con lo stupore di chi è caduto da un banano.
Ma possibile che tra Corriere, Repubblica, Stampa, Messaggero, Gazzettino, Mattino non ci fosse nessuna di queste menti acute (e ben pagate) che considerasse il SI al referendum come un'azione di buonsenso? E neppure quell'aquila tranmarxista dell'ineffabile Fusaro (che è cieco ma è molto intelligente -cit. Giorgio Gaber)... tu quoque Dieguito?
Non un voto di protesta, un voto di buonsenso.
E Cottarelli che dice? Tanti studi, tante analisi e chi pagherà il costo di questa consultazione così inutile, dispendiosa, divisiva? Tra l'altro avesse trionfato il NO il Presidente Mattarella sarebbe stato costretto di fatto a sciogliere le Camere. Ma perchè non imparate il gioco degli scacchi, dove vince chi guarda alle successive 10 mosse?
E parlando di lungimiranza credo che i pentastellati debbano fare una scelta. O si accettano dei compromessi, mantenendo fermi dei principi fondamentali (ad es. se un magistrato mette Salvini sotto inchesta non lo salvi con l'immunità parlamentare) o si finisce per fare l'opposizione al Governo al quale partecipi. Come la Lezzi che si spellava le mani al comizio di Di Battista contro il voto disgiunto in Puglia... Molto lungimirante (del resto una che chiama suo figlio Cristiano Attila qualche dubbio me lo insinua...
Bene. Me ne torno ai miei studi sul XVI secolo. Troppa realtà tutta insieme mi fa male.
PS qualcuno dica al simpatico Burioni che il Covid, contrariamente alle sue profezie, è arrivato in Italia, e a Tarro che con il caldo non se ne è andato.
Saluti a tutti e... vogliamoci bene.
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