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2020/05/25
2020 05 25 Neri Pozza, Tiziano
Questa di contemplare il cielo era una delle prove dell'anima dalla quale usciva confuso; un modo
cristiano per ritrovare la misura giusta della propria mente superba di figure.
S'accorgeva del silenzio nel quale era immerso, del fruscio delle foglie quasi impercettibile.
Sembrava il gorgoglio dell'acqua che corre fra i sassi della valle.
Arrivava improvviso dalla parrocchia il suono rotondo della campana, quattro o cinque tocchi. Allora si segnava, tornava al forno e apriva il fuoco con la forca di ferro perché si consumassero gli ultimi sarmenti e spingeva la brace da una parte.
Spazzato il piano infocato tornava alla finestra a vedere le cime nella prima luce, e d'istinto prendeva nota del timbro del cielo turchino e del rosato sui roccioni.
Neri Pozza, "Tiziano", 1976
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